FilmUP.com > Forum > Tutto Cinema - Notorius, l'amante perduta - di Alfred Hitchcock
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Autore Notorius, l'amante perduta - di Alfred Hitchcock
paolo14

Reg.: 16 Giu 2004
Messaggi: 778
Da: Ferrara (FE)
Inviato: 25-04-2005 00:01  
Nella lunga e prolifica carriera cinematografica di Hitchcock (che attraversa peprendicolarmente l'era del muto e quella del sonoro) si possono distinguere un numero limitato di opere non eccessivamente barocche nè spettacolari, dove quest'ultima peculiarità sottrativa si unisce a una rappresentazione classico-tradizionalista del romanticismo. Tra queste si può collocare, senz'eccessiva difficoltà, "Notorius, l'amante perduta", pellicola dell'immediato dopoguerra che ancora argomentava di controspionaggi tra potenze internazionali (americani e nazisti) e di intrighi sentimentali con stoico coraggio.

E' un trhiller più iperborghese che razionalista, tanto crudele e burocrate quanto raffinato e pittorico nei migliori ritagli visivi. Principesca la Bergman, signorile e dongiovannesco C. Grant.

Pietra miliare della filmografia hitchockiana, "Notorius, l'amante perduta," possiede già le caratteristiche del suo cinema, dove il "significante", lo stile, la forma e l'estetismo prevalgono sul contenuto e sul significato.


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L'ozio è il padre delle virtù.
Tinto Brass

http://arteonline.blog.excite.it/

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 25-04-2005 00:17  
quote:
In data 2005-04-25 00:01, paolo14 scrive:
si possono distinguere un numero limitato di opere non eccessivamente barocche nè spettacolari, dove quest'ultima peculiarità sottrativa si unisce a una rappresentazione classico-tradizionalista del romanticismo.




Cioè? Puoi spiegarti meglio?
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"C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"

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Luke71

Reg.: 06 Ago 2003
Messaggi: 3997
Da: pavia (PV)
Inviato: 25-04-2005 03:04  
quote:
In data 2005-04-25 00:17, Tristam scrive:
quote:
In data 2005-04-25 00:01, paolo14 scrive:
si possono distinguere un numero limitato di opere non eccessivamente barocche nè spettacolari, dove quest'ultima peculiarità sottrativa si unisce a una rappresentazione classico-tradizionalista del romanticismo.




Cioè? Puoi spiegarti meglio?





....ma come? è semplicissimo...
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No hay banda,non c'è una banda
è tutto..tutto registrato
No hay banda...eppure
Noi sentiamo una banda

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paolo14

Reg.: 16 Giu 2004
Messaggi: 778
Da: Ferrara (FE)
Inviato: 25-04-2005 11:25  
quote:
In data 2005-04-25 00:17, Tristam scrive:
quote:
In data 2005-04-25 00:01, paolo14 scrive:
si possono distinguere un numero limitato di opere non eccessivamente barocche nè spettacolari, dove quest'ultima peculiarità sottrativa si unisce a una rappresentazione classico-tradizionalista del romanticismo.




Cioè? Puoi spiegarti meglio?




Sì, certo.
Dunque, per "peculiarità sottrativa" intendevo l'uso parco da parte di Hitchcock del barocchismo grafico e della spettacolarità visiva (senonchè di wellesiano, in questo film, c'è poco e niente); inoltre, a tutto ciò è unita una rappresentazione molto classica e tradizionalista del romanticismo (il meccanismo narrativo parla chiaro; in quanto a sentimentalismo siamo vicini a "Casablanca"; per non parlare poi dell'ambientazione pittoresca e dello stoico, epico lieto fine)

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ilaria78

Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 5055
Da: latina (LT)
Inviato: 25-04-2005 11:26  
quote:
In data 2005-04-25 00:01, paolo14 scrive:
Principesca la Bergman, signorile e dongiovannesco C. Grant.




mah insomma...
lei era una donna di facili costumi, mandata al "macello" per la patria e "redenta" solo in fin di vita...
cary grant era un maschilista di prima, immobilizzato dal pregiudizio e dal perbenismo, e tutte le inquadrature del film sono prova di questo dualismo... che poi a bene vedere in tutto hitchcock...

comunque è un film che amo alla follia!

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paolo14

Reg.: 16 Giu 2004
Messaggi: 778
Da: Ferrara (FE)
Inviato: 25-04-2005 11:28  
quote:
In data 2005-04-25 11:26, ilaria78 scrive:
quote:
In data 2005-04-25 00:01, paolo14 scrive:
Principesca la Bergman, signorile e dongiovannesco C. Grant.




mah insomma...
lei era una donna di facili costumi, mandata al "macello" per la patria e "redenta" solo in fin di vita...
cary grant era un maschilista di prima, immobilizzato dal pregiudizio e dal perbenismo, e tutte le inquadrature del film sono prova di questo dualismo... che poi a bene vedere in tutto hitchcock...

comunque è un film che amo alla follia!



Ma io parlavo soprattutto dell'aspetto estetico.
Se poi lei è una donna di dubbia moralità e lui un egocentrico maschilista, questo è atto del contesto.
O sbaglio?
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ilaria78

Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 5055
Da: latina (LT)
Inviato: 25-04-2005 11:29  
quote:
In data 2005-04-25 11:25, paolo14 scrive:

Sì, certo.
Dunque, per "peculiarità sottrativa" intendevo l'uso parco da parte di Hitchcock del barocchismo grafico e della spettacolarità visiva (senonchè di wellesiano, in questo film, c'è poco e niente); inoltre, a tutto ciò è unita una rappresentazione molto classica e tradizionalista del romanticismo (il meccanismo narrativo parla chiaro; in quanto a sentimentalismo siamo vicini a "Casablanca"; per non parlare poi dell'ambientazione pittoresca e dello stoico, epico lieto fine)




ma dici che hitchcock è barocco?
o è un simpatico burlone che ci crea l'atmosfera, ci distrae e ci guida al punto focale delll'inquadratura piano piano e di nascosto? i lunghi carrelli, dolly ecc di questo film, non mi sembrano affatto barocchi quanto invece narrativi... direi quasi essenziali per i risultati che ottengono, ma potrei benissimo sbagliarmi, quando si tratta di notorius sono accecata

_________________
...quando i morti camminano signori..bisogna smettere di uccidere...

[ Questo messaggio è stato modificato da: ilaria78 il 25-04-2005 alle 11:32 ]

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ilaria78

Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 5055
Da: latina (LT)
Inviato: 25-04-2005 11:31  
quote:
In data 2005-04-25 11:28, paolo14 scrive:

Ma io parlavo soprattutto dell'aspetto estetico.
Se poi lei è una donna di dubbia moralità e lui un egocentrico maschilista, questo è atto del contesto.
O sbaglio?



non sbagli fa parte del contesto, ma è anche eminemente estetico se fai caso alla tipologia di inquadrature di lei e lui, altezza, angolazione, posizione, piano ecc ecc
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paolo14

Reg.: 16 Giu 2004
Messaggi: 778
Da: Ferrara (FE)
Inviato: 25-04-2005 11:38  
quote:
In data 2005-04-25 11:29, ilaria78 scrive:
quote:
In data 2005-04-25 11:25, paolo14 scrive:

Sì, certo.
Dunque, per "peculiarità sottrativa" intendevo l'uso parco da parte di Hitchcock del barocchismo grafico e della spettacolarità visiva (senonchè di wellesiano, in questo film, c'è poco e niente); inoltre, a tutto ciò è unita una rappresentazione molto classica e tradizionalista del romanticismo (il meccanismo narrativo parla chiaro; in quanto a sentimentalismo siamo vicini a "Casablanca"; per non parlare poi dell'ambientazione pittoresca e dello stoico, epico lieto fine)




ma dici che hitchcock è barocco?
o è un simpatico burlone che ci crea l'atmosfera, ci distrae e ci guida al punto focale delll'inquadratura piano piano e di nascosto? i lunghi carrelli, dolly ecc di questo film, non mi sembrano affatto barocchi quanto invece narrativi... direi quasi essenziali per i risultati che ottengono, ma potrei benissimo sbagliarmi, quando si tratta di notorius sono accecata

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[ Questo messaggio è stato modificato da: ilaria78 il 25-04-2005 alle 11:32 ]



Seppur rarefatto, qualcosa di barocco in "Notorius" c'è.
Basti pensare all'inquadratura in soggettiva geometricamente deformata e sbieca di I. Bergman quando si risveglia, dopo una nottata un po' ebbra, nel letto di lui. Le inquadrature analizzabili come "graficamente barocche" sono solo due, in tal caso: ma le valenze geometrico-simboliche sono palesi, è innegabile.

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[ Questo messaggio è stato modificato da: paolo14 il 25-04-2005 alle 11:47 ]

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ilaria78

Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 5055
Da: latina (LT)
Inviato: 25-04-2005 11:48  
quote:
In data 2005-04-25 11:38, paolo14 scrive:


Seppur rarefatto, qualcosa di barocco in "Notorius" c'è.
Basti pensare all'inquadratura in soggettiva grometricamente deformata e sbieca di I. Bergman quando si risveglia, dopo una nottata un po' ebbra, nel letto di lui. Le inquadrature analizzabili come "graficamente barocche" sono solo due, in tal caso: ma le valenze geometrico-simboliche sono palesi, è innegabile.



le soggettive distorte di ingrind bergam sono diverse, quella che citi tu all'inizio, quella di quando lei prende il te col marito e la suocera che la stanno avvelenando, e quando è a letto e non vede più cary grant che viene a salvarla, io più che inquadrature barocche,le definirei quasi un omaggio/reminiscenza dell 'espressionismo tedesco.

c'è poi tutta una teoria dello sguardo applicabile ad Alicia in notorius, magari appena ho due minuti mi metto e scrivo due parole.
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paolo14

Reg.: 16 Giu 2004
Messaggi: 778
Da: Ferrara (FE)
Inviato: 25-04-2005 23:16  
quote:
In data 2005-04-25 11:48, ilaria78 scrive:
quote:
In data 2005-04-25 11:38, paolo14 scrive:


Seppur rarefatto, qualcosa di barocco in "Notorius" c'è.
Basti pensare all'inquadratura in soggettiva grometricamente deformata e sbieca di I. Bergman quando si risveglia, dopo una nottata un po' ebbra, nel letto di lui. Le inquadrature analizzabili come "graficamente barocche" sono solo due, in tal caso: ma le valenze geometrico-simboliche sono palesi, è innegabile.



le soggettive distorte di ingrind bergam sono diverse, quella che citi tu all'inizio, quella di quando lei prende il te col marito e la suocera che la stanno avvelenando, e quando è a letto e non vede più cary grant che viene a salvarla, io più che inquadrature barocche,le definirei quasi un omaggio/reminiscenza dell 'espressionismo tedesco.

c'è poi tutta una teoria dello sguardo applicabile ad Alicia in notorius, magari appena ho due minuti mi metto e scrivo due parole.




La citazione-omaggio all'espressionismo tedesco (anche se mi permetto di intravedervi anche un, seppur infinitesimale, barocchismo grafico) si può denotare soprattutto nella sequenza del delirio di I. Bergman causato dall'avvellamento a lei impostogli.
La dilatazione focale dell'immagine, la proiezione metafisica delle ombre demoniache dei suoi carnefici, il di lei caracollare fino alla sua stanza: da qui si origina una deformazione spazio-temporale ma anche e soprattutto visivo-motoria che, come hai detto tu, rammenta gli stereotipi dell'espressionismo (e non solo di quello tedesco) nella rappresentazione del dolore (più ottico-psichico che non epidermico) alquanto remissiva e disperata.

Questa è una mia breve analisi.
Ora attendo con trepidazione la tua...

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[ Questo messaggio è stato modificato da: paolo14 il 25-04-2005 alle 23:18 ]

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Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 08-01-2007 14:23  
NOTORIUS di Alfred Hitchcock (The freedom of love)

1946, Hitchcock gira il suo sesto film americano e ci narra la storia di un triangolo di spie e di amanti traditi. Cary Grant ama Ingrid Bergman ma non esita a lanciarla tra le braccia di un vecchio spasimante, il perfetto Claude Rains, pur di carpire i segreti di una cantina (il Mc Guffin del film) di un gruppo di filo nazisti con il vizietto del complotto e del sabotaggio. Sembra la solita trama di un film di spionaggio con intrecciate le vicende amorose alla Mata Hari, ma Hitch ci mette il suo tocco geniale, delineando i caratteri dei protagonisti con la cura maniacale dei dialoghi e della comunicazione non verbale. Ingrid Bergman ha un senso di colpa per il paparino filo nazista, con cui ha notevoli divergenze di vedute (registrate prontamente dall’FBI) e si innamora perdutamente di un uomo come Cary Grant, tutto d’un pezzo e dedito al lavoro per il proprio paese, indeciso se fidarsi della sua innamorata o ricacciarla nel fango della perdizione. A questi due si aggiunge il torvo Sebastian-Claude Rains, con annessa madre castrante da museo delle cere (antesignana della madre di Norman Bates in Psycho), che si illude di un amore immaginario, che è in realtà il ritorno a un passato perduto, quello della sua giovinezza. Cosa succede quando ci si sposa con la persona sbagliata in un legame di convenienza? E’ Notorio: si muore un poco ogni giorno, avvelenati da una suocera megera e dal risentimento di un uomo che non si sente amato, ma solo tradito. Il veleno della quotidianità sfianca la povera Ingrid, che non ha più nemmeno la forza di proclamare la sua innocenza al granitico Cary Grant, che la abbandona nel letto di un altro uomo, più per ripicca nevrotica che per senso del dovere. E allora alcool a fiumi, per annegare i dispiaceri di una vita che è solo la copia sbiadita delle proprie aspettative. Alcool dovunque, nei vini in cantina (che nascondono un’arma oggi di moda per sterminare le spie), nelle bottiglie di champagne che vanno man mano assottigliandosi, nelle vene di Ingrid Bergman bloccata dalla polizia stradale. Il vizio segreto di Alfred Hitchcock sparso in ogni momento del film (e lui stesso nella più celebre delle sue comparsate si scola una coppa di champagne tutta d’un fiato). Suspence alla quintessenza nella scena dei due amanti nella cantina dei misteri e nella scena della festa quando un ardito volteggio della mdp plana dalle scale del piano superiore verso la mano di Ingrid Bergman che stringe la chiave del mistero. Primi piani su bottiglie di champagne, coppe, bicchieri, tazze e tazzine da caffè che sono più di un indizio. Finale palpitante, tachicardico metro dopo metro, scalino dopo scalino, tra sguardi di terrore e occhiate di sospetto, fino al varcare quella fatidica soglia di casa che è la libertà. Fuori, via, da questo ergastolo matrimoniale, da questa morte lenta e inevitabile, da questa agonia dei sentimenti repressi, da questo supplizio di false verità.

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alexia65

Reg.: 04 Gen 2007
Messaggi: 32
Da: roma (RM)
Inviato: 08-01-2007 15:33  
E' un piacere leggere i tuoi commenti ai film, da semplice appassionata di cinema li trovo molto ben scritti e ricchi di spunti interessanti. Complimenti.

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